giovedì 12 febbraio 2009

Il basso milanese

Il basso è quell'abitazione situata a piano terra, dove uno si aspetterebbe di trovare un negozio, un magazzino o un garage, tipica dei quartieri più poveri del centro di Napoli ( e dell'Avana dove è chiamato bajo). Finora. Perché adesso esiste anche il basso milanese. Ben diverso dagli altri due, che sono sorprendentemente simili: arredati il meglio possibile, in stile barocco cheap, con molti pizzi e soprammobili, la statua di un santo (che a Cuba rappresenta una divinità africana) e il televisore in bella vista, sono aperti sulla strada, che spesso diventa un'estensione del salotto, arredata e occupata da sedie, stendini per i panni e stereo con la musica a tutto volume (Gigi D'Alessio a Napoli, ottima salsa oltreoceano).
Il basso milanese, in concreto, è la stessa cosa: un piccolo negozio stroncato dalla crisi, dove risiede uno sfigato che non può permettersi di meglio. Ma le somiglianze finiscono qui. Tanto per cominciare il bassicolo (abitante del basso) meneghino non è consapevole della propria condizione: secondo lui, vive in un "loft postcommerciale". Dicendolo, il labbro superiore gli si arriccia con aria snob. Secondo me, al massimo, potrebe chiamarlo bloft, pronunciato un po' sbuffando. E siccome il bloft è nascosto dietro una saracinesca sempre abbassata, a volte murata, il milanese si perde il meglio del basso: la vita sociale. Il bassicolo napolocubano è per forza di cose uomo di spettacolo, perché casa sua è aperta come un palcoscenico, personaggio da reality show, i cui affari sono sempre in onda su televicolo, filosofo da conversazione stradale, psicologo del pettegolezzo. La sua sfiga è un'arte, l'arte di arrangiarsi ed è diventata già letteratura. Il suo imitatore meneghino, invece, si occupa di comunicazione (lavora al call center), è un artista (va ai vernissage degli altri), si muove nel mondo dello spettacolo (da un provino all'altro). Lo stile dell'arredamento è Ikea, persino i poster e il massimo della creatività è pagare un graffitaro perché gli dipinga la saracinesca. Ma è raro, di solito preferisce il grigio, perché, nel suo bloft il bassicolo milanese, vive rintanato come un paguro, sperando che nessuno veda che abita lì. Per questo, il basso napoletano ha ispirato Eduardo De Filippo, il bloft solo questo post.

1 commento:

  1. Grazie non conoscevo questa evoluzione del mercato immobiliare di quella che vorrebbe essere la città più importante d'Italia!

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