venerdì 5 dicembre 2008

Non chiamiamoli nasi

Ho passato ieri sera ad annusare: legno di agar, patchouli, verde di violetta e muschio di quercia. A guidare una ventina di appassionati di fragranze nell'esplorazione della profumeria artistica c'era Silvio Levi, uno dei massimi esperti italiani dell'argomento. Ci ha raccontato il lavoro dei compositori di profumi, le scuole dove imparano a distinguere almeno 300 odori diversi e soprattutto: "Non chiamiamoli nasi. Un compositore di musica lo chiamereste orecchio? Sono artisti che si esprimono con gli odori, invece che con i suoni o i colori".
Ho scoperto L'antimatiére, uno strano profumo che riesco a sentire solo quando non ce l'ho addosso (e su di me lo avvertono solo gli altri). Brezza di Seta, che sa di signora che si prepara per una serata a teatro, Preludio d'oriente, incenso e legno antico, che mi ricorda di quando facevo la chierichetta, Mistero, caldo,equilibrato e passionale, Himalaya, da gentiluomo di ventura, Marlborough, da bravo ragazzo in giacca e cravatta. Battuta di Silvio Levi: "Io vi dò i profumi, gli uomini trovateveli voi".
Alla fine, mi sono appassionata a Preludio d'Oriente, che mi ricorda un po' anche la notte che ho passato accanto al falò nella savana africana e Let me play the lion, di Isabelle Doyen, che somiglia a Mechant Loup dell'Artisan Parfumeur , però è un po' più dolce, almeno sulla mia pelle. e a Spring Flower, molto simile nelle note a Dewberry del Body Shop, il profumo della mia adolescenza, ma infinitamente superiore nella qualità.
Quando avrò finito la ventina di profumi che già possiedo, comprerò uno dei tre.
A proposito di Dewberry, sarà cheap, ma è memorabile. Qualche mese fa, una persona che non vedevo da quasi dieci anni mi ha scritto questo sms: "scusa, qual era il profumo che usavi all'università? L'ho sentito su una ragazza in metrò e vorrei comprarlo".


1 commento:

  1. elena ciaooo mi chiami ho perso tutti i tuoi numeri
    baci
    pat

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