martedì 14 luglio 2009

Harry Potter e il Principe Mezzosangue


Quello che arriva domani nelle sale italiane è il migliore dei sei film di Harry Potter: questo, di per sè, non vuol dire nulla, dato che gli altri cinque ricadono nella categoria "se non si ha di meglio da fare, si può anche vedere" e non rendono per nulla giustizia alla complessità e al fascino dei libri di J.K. Rowling.
Ma Harry Potter e il Principe Mezzosangue emoziona davvero, spaventa il giusto (troppo per i più piccini) e ha sorpreso anche chi conosce il romanzo a memoria, perché, per esempio, non è Tonks a salvare Harry sull'Hogwarts Express e non è Rufus Scrimgeur a rovinare il Natale a casa Weasley.
Lo sceneggiatore Steve Klowes si è preso grandi libertà rispetto alla storia scritta e ha fatto bene. Severus Piton è meno ambiguo (tanto sappiamo tutti da che parte sta, nel 2007 l'hanno detto persino i telegiornali) e Albus Silente più paterno, al punto che si interessa alla vita sentimentale di Harry.
Del resto, c'è qualcuno che preferisce il noiosissimo Pinocchio di Benigni, fedele al libro Collodi, alla liberissima e indimenticabile reinvenzione di Walt Disney? o che vorrebbe che il finale di Shining di Stanley Kubrick fosse uguale a quello del romanzo di Stephen King, commovente sulla carta ma impossibile da raccontare per immagini?
Gli unici delusi a buon diritto saranno i fan di Fleur Delacour, che non la rivedranno: il suo amore per Bill Weasley è stato sacrificato del tutto, come le altre trame secondarie, al ritmo perfetto della sceneggiatura.
In compenso, Bellatrix Lestrange (in alto a destra), con lo splendido sguardo allucinato di Elena Boham Carter e la voce dolcemente folle di Laura Boccanera, vale da sola il prezzo del biglietto. Una cattiva indimenticabile, con il fascino di Hannibal Lecter e la maestà di Darth Vader.

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